Cos’è il processo di screening dei fondi di investimento

Per processo di screening intendiamo una serie di attività che vengono svolte dagli operatori di capitale di rischio e che sono finalizzate a mitigare il problema delle asimmetrie informative; nello specifico l’operatore di capitale di rischio affronterà differenti tipologie di asimmetrie informative e questo spiega anche perché il processo è molto complesso ed articolato, cioè è composto da più attività.

 

Quali sono le attività del processo di screening

1) SCOUTING – è la fase di ricerca delle idee imprenditoriali. In questa fase l’operatore di capitale di rischio affronta un problema di asimmetria informativa – nello specifico si tratta di un problema di adverse selection, perché il contratto con l’agente non è stato ancora stipulato – e che consiste nell’andare a cercare le attività di impresa in cui investire.

Sulla attività di scouter esistono 2 teorie: secondo la prima teoria gli operatori di capitale di rischio sono bravi a trovare aziende valide e quindi secondo questa teoria il successo di un’impresa dipende dalla stessa impresa – in generale questi operatori fanno peaking cheeres, cioè prendono dal cesto delle ciliegie quelle migliori – mentre la seconda teoria sostiene che se queste imprese riescono ad avere successo è grazie all’intervento di questi operatori e del loro apporto di conoscenza.

I parametri in base ai quali un operatore di capitale di rischio trova queste realtà imprenditoriali sono i seguenti:

– tipologia di investimento inteso come settore in cui investire; da questo punto di vista possiamo dire che ci sono operatori che si specializzano in determinati settori, mentre ci sono altri che guardano a tutti i settori, anche se molte volte la scelta di investire in un certo settore dipende dalla “moda del mercato” (es. negli anni 90 c’era la moda di investire nel settore informatico, mentre negli anni 2000 c’è tuttora la moda di investire nel settore delle biotecnologie).

– tipologia di investimento inteso come fase della vita dell’impresa in cui investire; da questo punto di vista, invece, possiamo dire che gli operatori di capitale di rischio tendono molto a specializzarsi in una fase della vita dell’impresa.

– area geografica in cui si sviluppa la realtà imprenditoriale.

2) DEAL – questa fase incomincia nel momento in cui un operatore di capitale di rischio ha trovato una realtà imprenditoriale in cui si potrebbe investire e che potrebbe terminare con il deal, cioè con la stipulazione del contratto tra l’operatore e la stessa impresa. Diciamo “si potrebbe arrivare al deal” o “si potrebbe investire” in quanto l’operatore di capitale di rischio deve analizzare se conviene investire in questa realtà imprenditoriale; questo ci fa capire che in questa fase si affronta un altro problema di asimmetria informativa – anche in questo caso parliamo di adverse selection dato che non è stato ancora stipulato il contratto con l’agent – e che consiste nel capire se si ha di fronte una buona opportunità di investimento oppure no, ovvero bisogna ancora capire quali siano i rischi che può presentare questo progetto di investimento; tale scenario consente di comprendere che molte volte l’operatore di capitale di rischio ha di fronte un’idea non buona o comunque troppo rischiosa e che quindi l’imprenditore vuole scaricare parte del rischio di impresa sul mercato.

3) MONITORING – è la fase in cui, durante lo svolgimento dell’attività di impresa, l’operatore di capitale di rischio controlla l’andamento dei risultati e degli obiettivi prefissati. Anche in questa fase l’operatore di capitale di rischio affronta un problema di asimmetria informativa, che nello specifico si tratta di un problema di moral hazard e che consiste nel poter controllare l’operato dei soggetti imprenditori finanziati; questa problematica viene risolta apportando quella conoscenza che manca all’interno dell’impresa.

C’è inoltre da considerare un altro aspetto fondamentale e cioè che quando si parla di fondi investimento, l’operatore di capitale di rischio non funge da investitore, ma da intermediario finanziario e quindi si viene a creare un duplice livello di asimmetria informativa – questo si può avere in qualsiasi fase dello screening. Nello specifico abbiamo che l’operatore di capitale di rischio sarà:

– un principal nei confronti dei soggetti imprenditori, nelle cui attività si è investito

– un agent nei confronti dei quotisti e quindi delle persone che gli hanno affidato le proprie risorse per poterle investire.

Ovviamente tutto questo comporta un aumento dei costi di transizioni e cioè i quotisti sosterranno dei maggiori costi per controllare o incentivare gli operatori di capitale di rischio ad investire in certe attività di impresa e di conseguenza questi costi verranno poi scaricati dagli stessi operatori sulle attività di impresa e quindi sul mercato.

4) WAY OUT – è la fase di dismissione dal progetto di investimento che viene pianificata già durante la fase del deal e che è fondamentale in quanto da un lato rappresenta il momento in cui l’operatore di capitale di rischio raccoglie concretamente i frutti del proprio lavoro, mentre dall’altro risulta necessaria in quanto l’operatore di capitale di rischio ha raggiunto i propri obiettivi imprenditoriali.

a cura di Fernando Del Rosso

Innovation Manager & Dottore Commercialista

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